lunedì 2 aprile 2012

Capraia Wild Trail 01.04.2012

UNA GARA PER CHI AMA CORRERE NELLA NATURA RIMASTA SELVATICA...



Che bella avventura….Si proprio cosi, una bella avventura, tre giorni fantastici vissuti su di un’isola che a conti fatti sembrava ti avesse riportato indietro nel tempo.

Tre giorni su l’isola di Capraia dove un piccolo porticciolo e l’unico paesino a soli 500metri dal porto ci hanno accolti a braccia aperte con tanta simpatie e cortesia, il resto dell’ isola..! tanta natura ( per fortuna ) lasciata intatta…

Ho detto accolti perché per l’evento di questa gara TRAIL siamo partiti da Modena in 15, di cui 10 che prendono parte alla gara mentre 5 faranno il tifo, e per non farci mancare nulla tra questi tifosi ci siamo portati anche la fotografa ufficiale, la ormai famosa TEIDA.

Aiutati anche da tre giorni di sole splendente, dal primo momento tutti ci siamo innamorati di quei luoghi che fino a un po’di anni fa erano praticamente vietati ai turisti per colpa del famoso carcere che blindava l’isola.

Il primo giorno ci siamo dedicati a ispezionare una parte del tracciato ( io senza volere ho fatto l’unico tratto facile)

Il secondo giorno in nove abbiamo voluto fare il giro completo della costa in barca, scoprendo un’ isola vulcanica con rocce dalle svariate sfumature, fiori, cespugli, e un mare con i suoi riflessi verdi blu azzurri e i fondali dai colori oro argento bronzo dalle mille sfumature, le sue grotte i suoi scogli e le varie torri avvistamento e il castello (in restauro) per la gioia degli occhi.

Ma siamo qui per la gara e che gara sia…

Domenica mattina alle ore 9 si parte dal porto e dopo soli 300 metri subito si sale, tre rampe micidiali dell’antica strada romana tutta in sasso che i più direbbero “che fatica correrci sopra”, invece sarà uno dei tratti più facili del percorso, segue un zigzag per il paesino che sovrasta il porto con i pochi abitanti dell’isola e poi via verso l’avventura…

Praticamente da questo momento in poi sarà un immergersi sempre più in una natura incontaminata correndo su di un sentiero praticamente inesistente, ma inventato dai pochissimi turisti o isolani che si avventurano nel suo interno. Un sentiero stretto fatto di sassi di tutte le grandezze possibili dalla noce al barile, circondato da tantissimi cespugli, rovi, fiori, radici, chi più ne ha ne metta che a volte ti impediscono perfino di vedere dove metti i piedi. Ma le meraviglie sono tante, i paesaggi cosi belli che non ti accorgi nemmeno che ti graffi le gambe e che a volte cadi e ti rialzi senza battere ciglio, la voglia di andare avanti è più che mai nel tuo cuore. Ecco la salita più dura, poco più di un km col fiato corto e le gambe che invece di salire sembrano tornino indietro, mentre sali ti senti osservato, non dagli altri concorrenti che come te stringono i denti per salire e sgranano gli occhi sul paesaggio, ma dai mufloni che ci sbirciavano, e da centinaia di gabbiani che si gongolavano nei loro nidi per covare le uova, e da molti altri che svolazzavano su di noi come avvoltoi per vedere se questi strani bipedi senza ali riuscivano a raggiungere la cima.

Tutti raggiungeremo la cima, ma ci accorgiamo ben presto che le cime da passare saranno tre e con salite e discese sempre più ruspanti e sempre più selvatiche, sempre più dure da correre, anche se “correre” è proprio una cosa per pochi. Prima della discesa finale passiamo accanto allo Stagnone,un bellissimo laghetto di acqua dolce, che credo sia l’unica fonte di ristoro per i molteplici animali selvatici dell’isola.

Finalmente mi getto verso gli ultimi km, gli unici che avevo già fatto nei giorni prima, e che ero sicuro di correre velocemente…invece ecco l’imprevisto che non mi aspetto, dopo tanti sassi rocce radici e cespugli, nell’unico punto del sentiero liscio, mi becco una storta malefica, e poi poco dopo un’altra e non ripeto ciò che ho urlato… ma non mi fermo e trotterello piano fino al traguardo dove mi aspettano, oltre ai miei compagni già arrivati e i vari spettatori, i due organizzatori Simone e Cristina, che non hanno lasciato nulla al caso, compreso fare il loro tifo sfrenato fino sotto lo striscione.

Mai come in questo caso si deve fare un doppio applauso agli organizzatori, che ci avevano avvisati che ci voleva tanta acqua, che dovevamo tenere gli occhi aperti e che sarebbe stata dura, che ci avevano avvisati che le discese erano pericolose, non mandandoci allo sbaraglio, hanno messo in piedi una nuova gara che non assomiglia a nessun altro trail, in soli 21 km sono riusciti a mettere assieme una gara in autosufficienza alimentare, un percorso veramente tosto dal punto della corribilità, e una natura incontaminata e selvaggia allo stato puro, dite che esagero…! Il prossimo anno provatela e poi verrò a leggere i vostri commenti.

In cento come semplici marinai nel 2012 siamo sbarcati per conquistare la Capraia Wild Trail… Ma sicuramente vorranno esserci in molti di più nel 2013, pronti ad assaltare l’isola come agguerriti pirati, per conquistare questo tesoro incantevole d’isola.

P.S. hanno preso parte alla gara in ordine d’arrivo :

Emilio Zara – Gabriele la Barbera – Annarosa Mongera – Domenico Coppola – Gaetano Perricone –

Ettore Gozzi – Maurizio Cenci – Tatiana Paladi – Fabrizio Lobina – Battilani Lorella .

Un applauso a EMILIO nono assoluto e premiato come primo della categoria veterani,

e uno ad ANNAROSA premiata come quarta assoluta tra le donne.

Per il tifo erano presenti:

Maurizio la Barbera – Teida Seghedoni - Franco Cenci – Ezia Maini – Mazzoli Luisella.

CENCI MAURIZIO