domenica 20 maggio 2012

maratona e mezza - Trieste 2012


ANCHE  QUESTA  VOLTA  LASCIO  RACCONTARE  LA  NOSTRA  TRASFERTA  ALLA AMICA ANNAROSA....





 Grazie Maurizio! Come il solito hai organizzato una gita in modo egregio!

I pregi della gita sono tanti: la meta, Trieste, una città dal fascino mitteleuropeo, elegante e marina; l’organizzazione, albergo bello e spazioso, vicinissimo al centro. Che emozione vederlo a un km circa prima dell’arrivo, ho pensato: “ok, è fatta, siamo a casa, resisti solo un altro po’!”. L’elenco delle bellezze continua: pasti, percorso, la gita si è conclusa con un’emozionante fermata a Redipuglia, con relativo silenzio suonato dai Carabinieri che ha riecheggiato nel suggestivo sito monumentale. Il tempo meteorologico, Micio (al secolo Maurizio Cenci) è riuscito a prenotare un caldo sole estivo per il sabato e una bella giornata (per i podisti) di nuvolo per il giorno della gara.
Ma procediamo con ordine, scusate,sto ancora sognando!
Primo giorno di gita, sabato, si utilizza per la visita a Trieste, a parte il lungomare, ci fosse un metro di pari! Abbiamo visitato i monumenti principe, naturalmente i più antichi dopo il Teatro Romano si trovano al colle di San Giusto, quindi salita e scalini. Alla sera le gambe sono già fiacche ancora prima di cena. Ma avanti! Doccia rinfrescante e rigenerante, poi cena (a base di pesce!) poi giro al Villaggio Bavesela ricco e vario. Trieste ha creduto molto in questo evento e ha giustamente investito molto. Il programma dell’evento prevedeva svariati giorni con tantissime iniziative che spaziavano in vari campi diversi che comprendono musica, incontri, tanto sport ma non solo fine a se stesso, si è tenuta per esempio una staffetta in memoria del terremoto del maggio del 1976 che ha devastato un’area vasta della Regione provocando molti lutti.
Il sabato finisce con i fuochi artificiali lanciati dal Molo Audace alle ore 23. Poi tutti a nanna! A parte l’infaticabile Attilio Acito con moglie e amici!
Domenica mattina per gli atleti è arrivato il momento clou. Nella corriera di una cinquantina di partecipanti abbiamo un solo maratoneta, Stefano Gavioli, che parte all’alba.
Gli altri podisti partecipano alla 17^ Maratonina dei Due Castelli con partenza in autobus nella piazza davanti all’Albergo alle 8. Direzione: Duino. Giro panoramico nel territorio carsico (centri al confine con la Slovenia con cartelli quasi tutti bilingui, ma alcuni solo in sloveno). Dopo 40 minuti di autobus in piedi arriviamo a destinazione, lì pioviggina, io naturalmente da podista per caso, non ancora navigata, sono impreparata, sono poco vestita, ho freddo, ci mettiamo vicino al muro di un edificio dove il freddo e la pioggia si sentono meno. Alle 10.15 scatta il via per i 2070 partecipanti, l’avventura inizia. Il riscaldamento non è stato troppo lungo e io patisco già le salite iniziali, mi sento fiacca, dopo i primi 4 km per lo più in salita, inizia la discesa, il mio forte! Procediamo insieme io, mio marito (al secolo Gaetano Perricone) e l’immancabile (per me quando faccio buone prestazioni) Claudio Rossetto, Giovanni Ferrari è con noi all’inizio, poi lo perdiamo, ma negli ultimi km ci raggiunge di nuovo. Andiamo senza strafare, forse solo in qualche punto in discesa esageriamo un po’, stiamo bene, non piove, non è caldo, il paesaggio e la vista sul Golfo infondono energia. Poi raggiungiamo il piano, è bello perché qui ci ricongiungiamo con il concomitante evento della gara di 10 km, è pienissimo di gente di tutte le età che è proprio gioioso vedere. Tanti ci incitano e ci fanno coraggio. Però purtroppo le forze mi vengono meno. Claudio capisce subito il momento di crisi e mi incoraggia: “Forza, se continuiamo così riusciamo a fare un bel tempo”. Grazie Claudio, mi ha infuso tanto coraggio e riesco a spingere un altro po’. Poi mi sento distrutta, allora mangio qualcosa e mi sento un po’ meglio, IO, le mie gambe però non recuperano. Mi trascino un po’. In teoria nella carta manca poco (3 km) ma mi sembrano un’eternità, provo a tener duro. Poi finalmente l’albergo, da qui mi sento a casa, so a memoria il percorso, mi sembra di riprendermi, l’ultima curva (mancano 100 metri) tento di volare anche se i tronchi non rispondono al 100%. Fatta! Record! 1:33:41, real time 1:33:30, ma non sono quella manciata di secondi che contano! Mi sono migliorata di 2 minuti, grazie Gae, grazie Claudio, grazie Giovanni! Grazie ai nostri accompagnatori per il loro caloroso tifo nell’ultimo km! Grazie stupenda e affollatissima piazza dell’Unità d’Italia! Che cornice emozionante per l’arrivo! Sono stanca ma felice! Ho le gambe in pezzi! La bellissima medaglia che ci consegnano mi fa già dimenticare la stanchezza!
Ci cambiamo, la maglietta era sudatissima! Andiamo a vedere se incontriamo qualche nostro compagno di avventura! Incontriamo subito Emilio Zara, il primo classificato del nostro gruppo 1:27:11, che è in pensiero per il genero Christofer D’Elia, un ragazzo di 16 anni che stiamo provando a strappare al calcio, fuori classifica perché lo abbiamo convinto il giorno prima a fare la gara. Nonostante le scarpe da calcetto ci ha messo 1:40, una promessa!
Un po’ prima era passato Domenico Coppola, 1:36:37 ma noi eravamo in zona ritiro borse!
Un po’ dopo arriva il sopravvissuto Attilio Acito con le sue 15 viti sulla gamba (non so come abbia fatto!), meno di dieci minuti dopo è la volta della moglie Marianna Cavallo giunta sorridente e rilassata al traguardo! Poi giungono Simona Malavasi che abbatte di gran lunga il muro delle 2 ore (tempo 1:58:50), col suo (e mio) coach Micio. Seguono una brava e costante Cristiana Banchieri, un grande Romano Merighi (MM70) e una stoica Lorella Battilani (non vi svelo quanto pochi globuli rossi circolassero dentro di lei quel giorno).
Alcuni di noi vanno al pasta party, ben organizzato, c’è una buona pasta che divoriamo con appetito. Stefano il maratoneta ne prende un piatto abbondante, Gae fa il bis.
Dopo la doccia rigenerante partiamo per Redipuglia dove pranzeremo o ri-pranzeremo! Insalata di riso, formaggi, salumi, insalata mista, uova, olive, cipolline, patatine, vino, dolci, acqua e addirittura Coca-Cola, senza quella Micio non parte. Poi ci sgranchiamo le gambe al monumento con i 30.000 militi ignoti, prima di rientrare.
Scopro nel viaggio di ritorno di essere la prima della mia categoria. Le premiazioni si terranno entro fine maggio nello stupendo Savoia Excelsior Palace Hotel in riva al mare, dall’architettura dal carattere tedesco, costruito a inizio novecento e riaperto dopo un restauro nel 2009. Trieste, a presto!

Annarosa Mongera