ANCHE QUESTA VOLTA LASCIO RACCONTARE LA NOSTRA TRASFERTA ALLA AMICA ANNAROSA....
Grazie Maurizio! Come il solito hai organizzato una gita in modo egregio!
I
pregi della gita sono tanti: la meta, Trieste, una città dal fascino
mitteleuropeo, elegante e marina; l’organizzazione, albergo bello e spazioso,
vicinissimo al centro. Che emozione vederlo a un km circa prima dell’arrivo, ho
pensato: “ok, è fatta, siamo a casa, resisti solo un altro po’!”. L’elenco
delle bellezze continua: pasti, percorso, la gita si è conclusa con un’emozionante
fermata a Redipuglia, con relativo silenzio suonato dai Carabinieri che ha
riecheggiato nel suggestivo sito monumentale. Il tempo meteorologico, Micio (al
secolo Maurizio Cenci) è riuscito a prenotare un caldo sole estivo per il
sabato e una bella giornata (per i podisti) di nuvolo per il giorno della gara.
Ma
procediamo con ordine, scusate,sto ancora sognando!
Primo
giorno di gita, sabato, si utilizza per la visita a Trieste, a parte il
lungomare, ci fosse un metro di pari! Abbiamo visitato i monumenti principe,
naturalmente i più antichi dopo il Teatro Romano si trovano al colle di San
Giusto, quindi salita e scalini. Alla sera le gambe sono già fiacche ancora
prima di cena. Ma avanti! Doccia rinfrescante e rigenerante, poi cena (a base
di pesce!) poi giro al Villaggio Bavesela ricco e vario. Trieste ha creduto
molto in questo evento e ha giustamente investito molto. Il programma
dell’evento prevedeva svariati giorni con tantissime iniziative che spaziavano
in vari campi diversi che comprendono musica, incontri, tanto sport ma non solo
fine a se stesso, si è tenuta per esempio una staffetta in memoria del
terremoto del maggio del 1976 che ha devastato un’area vasta della Regione
provocando molti lutti.
Il
sabato finisce con i fuochi artificiali lanciati dal Molo Audace alle ore 23.
Poi tutti a nanna! A parte l’infaticabile Attilio Acito con moglie e amici!
Domenica
mattina per gli atleti è arrivato il momento clou. Nella corriera di una
cinquantina di partecipanti abbiamo un solo maratoneta, Stefano Gavioli, che
parte all’alba.
Gli altri podisti partecipano alla 17^ Maratonina dei Due
Castelli con partenza in autobus nella piazza davanti all’Albergo alle 8.
Direzione: Duino. Giro panoramico nel territorio carsico (centri al confine con
la Slovenia con cartelli quasi tutti bilingui, ma alcuni solo in sloveno). Dopo
40 minuti di autobus in piedi arriviamo a destinazione, lì pioviggina, io
naturalmente da podista per caso, non ancora navigata, sono impreparata, sono
poco vestita, ho freddo, ci mettiamo vicino al muro di un edificio dove il
freddo e la pioggia si sentono meno. Alle 10.15 scatta il via per i 2070
partecipanti, l’avventura inizia. Il riscaldamento non è stato troppo lungo e
io patisco già le salite iniziali, mi sento fiacca, dopo i primi 4 km per lo
più in salita, inizia la discesa, il mio forte! Procediamo insieme io, mio
marito (al secolo Gaetano Perricone) e l’immancabile (per me quando faccio
buone prestazioni) Claudio Rossetto, Giovanni Ferrari è con noi all’inizio, poi
lo perdiamo, ma negli ultimi km ci raggiunge di nuovo. Andiamo senza strafare,
forse solo in qualche punto in discesa esageriamo un po’, stiamo bene, non
piove, non è caldo, il paesaggio e la vista sul Golfo infondono energia. Poi
raggiungiamo il piano, è bello perché qui ci ricongiungiamo con il concomitante
evento della gara di 10 km, è pienissimo di gente di tutte le età che è proprio
gioioso vedere. Tanti ci incitano e ci fanno coraggio. Però purtroppo le forze
mi vengono meno. Claudio capisce subito il momento di crisi e mi incoraggia:
“Forza, se continuiamo così riusciamo a fare un bel tempo”. Grazie Claudio, mi
ha infuso tanto coraggio e riesco a spingere un altro po’. Poi mi sento
distrutta, allora mangio qualcosa e mi sento un po’ meglio, IO, le mie gambe
però non recuperano. Mi trascino un po’. In teoria nella carta manca poco (3
km) ma mi sembrano un’eternità, provo a tener duro. Poi finalmente l’albergo,
da qui mi sento a casa, so a memoria il percorso, mi sembra di riprendermi,
l’ultima curva (mancano 100 metri) tento di volare anche se i tronchi non
rispondono al 100%. Fatta! Record! 1:33:41, real time 1:33:30, ma non sono
quella manciata di secondi che contano! Mi sono migliorata di 2 minuti, grazie
Gae, grazie Claudio, grazie Giovanni! Grazie ai nostri accompagnatori per il
loro caloroso tifo nell’ultimo km! Grazie stupenda e affollatissima piazza
dell’Unità d’Italia! Che cornice emozionante per l’arrivo! Sono stanca ma
felice! Ho le gambe in pezzi! La bellissima medaglia che ci consegnano mi fa
già dimenticare la stanchezza!
Ci
cambiamo, la maglietta era sudatissima! Andiamo a vedere se incontriamo qualche
nostro compagno di avventura! Incontriamo subito Emilio Zara, il primo
classificato del nostro gruppo 1:27:11, che è in pensiero per il genero Christofer
D’Elia, un ragazzo di 16 anni che stiamo provando a strappare al calcio, fuori
classifica perché lo abbiamo convinto il giorno prima a fare la gara.
Nonostante le scarpe da calcetto ci ha messo 1:40, una promessa!
Un
po’ prima era passato Domenico Coppola, 1:36:37 ma noi eravamo in zona ritiro
borse!
Un
po’ dopo arriva il sopravvissuto Attilio Acito con le sue 15 viti sulla gamba
(non so come abbia fatto!), meno di dieci minuti dopo è la volta della moglie
Marianna Cavallo giunta sorridente e rilassata al traguardo! Poi giungono
Simona Malavasi che abbatte di gran lunga il muro delle 2 ore (tempo 1:58:50),
col suo (e mio) coach
Micio. Seguono una brava e costante Cristiana Banchieri, un grande Romano
Merighi (MM70) e una stoica Lorella Battilani (non vi svelo quanto pochi
globuli rossi circolassero dentro di lei quel giorno).
Alcuni
di noi vanno al pasta party, ben organizzato, c’è una buona pasta che divoriamo
con appetito. Stefano il maratoneta ne prende un piatto abbondante, Gae fa il
bis.
Dopo
la doccia rigenerante partiamo per Redipuglia dove pranzeremo o ri-pranzeremo!
Insalata di riso, formaggi, salumi, insalata mista, uova, olive, cipolline,
patatine, vino, dolci, acqua e addirittura Coca-Cola, senza quella Micio non
parte. Poi ci sgranchiamo le gambe al monumento con i 30.000 militi ignoti,
prima di rientrare.
Scopro
nel viaggio di ritorno di essere la prima della mia categoria. Le premiazioni
si terranno entro fine maggio nello stupendo Savoia Excelsior Palace Hotel in
riva al mare, dall’architettura dal carattere tedesco, costruito a inizio
novecento e riaperto dopo un restauro nel 2009. Trieste, a presto!
Annarosa
Mongera
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