mercoledì 25 giugno 2008

lavaredo 2008 gara







ULTRATRAIL LAVAREDO 22-06-2008

CORSA IN TOTALE AUTOSUFFICIENZA, 53 KM, 3.300 D+
PROVA UNICA DI CAMPIONATO ITALIANO ULTRA TRAIL IUTA

Una grande esperienza

Non voglio dilungarmi sulla giornata di sabato, giornata dove dopo aver raggiunto Villa Gregoriana (sulle Dolomiti), insieme ad Elisa una amica a cui ho dato volentieri uno strappo per raggiungere il luogo di partenza della gara.
Giornata dedicata al ritiro pettorali e alle strette di mano a vecchi amici e a tanti altri che incontravo per la prima volta, devo dire tutti simpaticissimi e sorridenti. Passiamo invece direttamente al giorno della gara:
ore 7.59 sono teso, il mio obiettivo è come ho sempre detto arrivare entro il tempo massimo di 10 ore, cosa a mio dire non facile visto il tipo di corsa, 53 km dislivello +D 3300 (tra cui 2500) concentrati nei primi 24 km, e se togliamo 8,5 km di discesa 2,5 piani, rimangono 2600 metri di dislivello in 13 km, praticamente una media di 19,5% a km.! accipicchia. Dopo una parte centrale abbastanza normale di su e giù dal 35km in poi è stato un nuovo supplizio, altri 500 metri di dislivello che salivano costantemente senza darti un metro di respiro prima della discesa finale.
Ma partiamo dall’ inizio….meno tre meno due meno uno ore 8 via…. Ma dove vanno ‘sti pazzi, siamo solo all’ inizio e questi tirano già… primo chilometro abbastanza piatto, servirà per allungare un po’ questa marea di 500 pazzi che non sanno a cosa vanno incontro, cominciamo a salire e più vai avanti più il terreno davanti a te si alza sempre di più, passiamo il primo ruscello e qui i soliti che hanno paura di bagnarsi le scarpette intralciano un po’ il passaggio. Pian piano raggiungiamo una malga, e fino qui eravamo in sottobosco perciò ancora non capivamo in che guaio ci stavamo per cacciare, con il sole che avrebbe picchiato sopra la testa più avanti. Da qui un km che ti fa rifiatare un attimo, poi di nuovo su verso rifugio CARPI …salita dura fatta in gran parte in compagnia di Riccardo, ma lungo questo tratto ciò che mi ha distratto di più sono stati dei fantastici massi giganteschi sparsi sul terreno su cui erano cresciuti alberi stupendi…( che meraviglia ), arriviamo al rifugio, ci guardiamo indietro …che spettacolo un paesaggio…spettacolare.

Finalmente si scende, qui provo a lanciarmi come so fare io ( la discesa è la mia specialità ) ma non riuscirò a correre veloce come avrei voluto a causa di uno stiramento alla coscia DX che mi trascino dietro da mesi e mi impedisce di allungare la gamba come vorrei, comunque scendo bene per tutti 8 i km superando di continuo…..

Finita la discesa si ricomincia a salire (siamo al 16 km) mi metto a camminare mangiando la prima barretta e zuccheri per non arrivare al punto di finire le energie.

Ricominciano i ruscelli bevo acqua fresca e riparto, ecco arriva anche Giovanni che avevo passato in discesa, riempie la borraccia e via mi passa e ….chi lo rivede più.

Ora c’è il bivio per Val di Cengia da qui in poi la salita si farà sempre più dura e ad ogni ruscello ci salto dentro bevo bagno il cappellino e mentre gli altri cercano di non bagnarsi i piedi io invece li immergo sempre per rinfrescarli.

La salita si fa sempre più dura ora si sale in un continuo zig zag sempre più pendente, siamo sotto sole e c’è caldo l’afa….uffa non ne posso più … mi passa anche Elisa e gli dico: ecco quella che non va, che non la finisce, gli faccio un incitamento e da quel momento anche lei non la rivedrò più.

Molti dei miei amici e compagni uno alla volta mi passano ma non importa, il mio obiettivo è finirla in tempo massimo e ci devo riuscire….una cascatina si beve ancora acqua fresca ma la strada non molla, anzi …eccoci finalmente in val di Cengia…. scusatemi ma qui un minuto devo fermarmi…..non perchè sono morto (anche se lo sono), non per mangiare qualcosa (anche se lo faccio)… ma per ammirare la meraviglia che mi è apparsa davanti ….VAL DI CENGIA….

Da qualunque parte ti giri è… un quadro …. una poesia di colori… una atmosfera da favola…. ti sembra di essere in un luogo da cartoni animati… non ti sembra vera eppure c’è… è la zona più bella che ho mai visto nella mia vita e sarà difficile batterla, Ripartiamo, il tempo sull’ orologio scorre inesorabile e io non posso sprecarne troppo.

Un altro paio di km e sono sotto le Tre Cime che tutto il mondo ci invidia…passo attraverso due muri di neve ne mangio un po’ e via… finalmente il punto più alto l’ho raggiunto e non mi fermo un secondo, parto subito in discesa verso un altra malga… dove c’è un altro ruscello di acqua fresca limpida… faccio un’ altra degustazione e via.

Su verso l’altra forcella e adesso si scenderà fino al lago di Misurina, prima su un sentiero stretto e sdrucciolevole poi su un percorso più corribile. Ahimè qui scopro che il mio problema alla coscia è molto più grave del previsto e nelle discese non riesco ad allungare la gamba per fare i passi lunghi, perciò da qui alla fine potrò correre solo con passi corti ma così facendo velocità non se ne fa molta e perderò molto tempo.

Finalmente siamo al lago, km 34, da qui in poi mi avevano detto che sarebbe stato più semplice….

Non mi fermo sono in ritardo e non voglio perdere il mio ritmo lento ma regolare, arrivo a malga Misurina dove hanno detto che fanno una ottima polenta e salciccia…!!! La tentazione è forte ma poi opto per continuare… ultima fontana una grande bevuta e si risale, una salita continua che non molla un metro ( acccipicchia a chi ha detto che da Misurina in poi era semplice)… caldo, fatica, sudore, fame, sete… si fanno sentire tutti assieme ma non mollo, se vogliono che mi fermi mi devono abbattere a cannonate, ancora su …ecco la cima, grazie a DIO. Ora un saliscendi leggero su di un sentiero ghiaioso stretto dove corri a stento ti porta ad una ultima salitella….urrrra… le salite sono finite ora si scende !

Si scende !! si ma da dove ! ci sono solo strapiombi, si scende da un ghiaione praticamente verticale, quelli davanti a me scendono quasi seduti, o tenendosi due a due piedi di traverso pian piano.

Penso: io devo scendere , mi butto, faccio tutto il ghiaione correndo saltando giù dritto , puntando solo i talloni, schiena indietro.….

Pero ora mi ritrovo con le scarpe piene di sassi, le tolgo le svuoto e riparto e vedo che quelli che scendevano di sedere o passetto dopo passetto sono ancora a metà, vuol dire che la mia tattica ha fruttato nonostante i sassi nelle scarpe.

Da questo punto in poi ,gli ultimi 13 km sono solo di discesa, prima un po’ sconnessa poi diventa corribile e si torna nel sottobosco, almeno cosi il sole non ti picchia in testa e il caldo si sente meno, ma sarà perchè sono stanco il caldo non sembra scendere, la coscia continua a non lasciarmi correre come vorrei ma da qui fino al traguardo correrò sempre, non mi fermerò nemmeno un metro, non vorrei che il fermarsi mi bloccasse la gamba, e allora forza Maurizio fai vedere chi sei.

Ad alcuni questo tratto non è piaciuto, a me invece è servito a ripensare ai tratti passati nelle prime 8 ore e nei miei pensieri tornavo alla prima salita alle val di Cengia alle Tre Cime al lago di Misurina ai freschi ruscelli dove inzuppavo i piedi per sentire un po’ di frescura alla malga con polenta e salciccia alla discesa che c’era e non c’era….e i km sono scorsi via in un lampo, però anche l’orologio correva, sotto passo il prato finale ultimo km e qui come il solito non riesco a trattenere le lacrime (è più forte di me) sto per arrivare ormai il traguardo e lì e nessuno me lo può più togliere lo vedo si è lo striscione alzo le braccia eccccomiiii…e finitaaaaaaa ore 9’15”54 ben sotto le 10 ore e nonostante la mia coscia acciaccata. Medaglia, un abbraccio, il saluto di chi c’era arriva l’amico Luciano si complimenta , gli chiedo di portarmi subito all’ ambulanza ,ho un bisogno immediato di ghiaccio per la mia coscia che nonostante tutto ha tenuto botta , intanto vedo amici che parlano ridono e nonostante siano distrutti si vede la soddisfazione sui loro volti, vengo anche a sapere che già al 24 km su Lavaredo c’erano più di 100 ritirati… peccato, mi metto nei loro panni e sento il loro dispiacere nell’aria, ma era veramente dura.

Ora basta, ho già detto troppo e poi non riesco più a vedere lo schermo del computer mente scrivo, il ripensare al percorso ai colori ai profumi agli angoli meravigliosi ,alla fatica alla gioia di avere tagliato il traguardo mi sta facendo lacrimare gli occhi e appannare la vista.

Grazie a tutti gli amici nuovi e vecchi e a tutti quelli che lungo il percorso mi hanno incitato, gridando il mio nome di battaglia che avevo scritto dietro al mio zaino (MICETTO), i vostri vaaaaiiii micetto sono serviti come se mi aveste passato una bibita fresca ….

P.S. grazie SIMONE per questa bellissima gara, dura più del previsto, ma piena di emozioni forti che mi sono gustato come dice Gabriele…. Piano piano, lentamente lentamente fino alla fine.

P.S. ottima organizzazione :

almeno io ho trovato zero code per il pettorale, zero code per la doccia calda finale, zero code per la buonissima cena serale che non mi aspettavo compresa nell’iscrizione, con primo, secondo, tanta frutta e della fresca cocomera buona. sul percorso pochi segnali ma tutti sistemati nella posizione più opportuna.

P.S. spero di non avere fatto torti a chi non ho nominato ma dire il nome di tutti gli amici nuovi e vecchi sarebbe stato impossibile.

Una sola nota negativa: la maleducazione di alcuni concorrenti, che incuranti del luogo dove eravamo hanno gettato lungo il percorso le loro cartacce, le loro bottigliette, e altro, gli sarebbe costata tanta fatica mettersele in tasca e riportarle giu ? io al traguardo avevo il taschino dei pantaloncini e una tasca dello zaino pieni di cartacce…

E non erano solo le mie.

Partiti circa 500 - arrivati 337 in ore 12’17”00 - ritirati circa 163 - praticamente un massacro.

Cenci Maurizio - ore 9’15”54 - assoluto n° 195 - piazzamento campionato ITALIANI n° 173

CENCI MAURIZIO

per vedere alcune foto cliccate QUI

giovedì 12 giugno 2008

prova percorso lavaredo



Ultratrail lavaredo 2008

Sabato 7…ore 9,30… si parte non per una gara, non per un allenamento qualunque, ma per provare il percorso della gara Ultratrail Lavaredo,
che il 22-6-2008 sarà campionato italiano, 53 km e 10 ore di tempo massimo per terminarlo.
Insieme ad altri 20 compagni di avventura siamo partiti da villa Gregoriana altezza1200, tra Auronzo e Misurina , strano …subito si sale, si sale , dopo 1km quasi piano 5km di salita dura +1000 di dislivello,e si arriva al rifugio Carpi a quota 2.200, attraverso boschi molto belli e massi giganteschi sulla cui sommità, incredibile, sono nati degli alberi. Qui comincia a scendere dal cielo un misto acqua/ghiaccio, allora ripartiamo subito, e con mia sorpresa ci facciamo 6/7 km di discesa continua su una strada forestale sterrata e corribile fino ad arrivare in fondo a una vallata a 1100 metri. Qui si torna a salire, attraversiamo dei ruscelli, alcuni saltando da masso a masso per evitare l’acqua, altri in cui devi per forza immergere i tuoi piedoni…brrrr…che fresca.
Per un po’ si continua con dei Sali e Sali intervallati da piccoli Scendi, fino ad arrivare ad un autentico muro…da 1100 circa saliremo in 5 km fino a 2500 aiutooooo… guardo intorno a me e vedo splendidi scorci e valli, ma di fronte ho questa salita spaventosa, si sale sempre di più, già a metà io sono stremato ma non posso cedere,altri torrenti da guadare e di nuovo piedi in acqua, la salita si fa ancora più dura e ora si sale zigzagando il più possibile per rendere meno duro il dislivello che non si addolcisce nemmeno di un metro, il cielo sembra avere pietà di noi e comincia a splendere il sole. Ormai sono nei pressi della cima quando davanti a me ecco apparire Val di Cengia… che spettacolo… questa volta rimango a bocca aperta non per la fatica ma per l’incanto del posto, non puoi fare altro che fermarti e guardare guardare e riguardare, tutto intorno vette che si slanciano verso il celo, sei su di un prato stupendo ammantato di fiorellini bianchi, viola, gialli (tra i tanti perfino la pinguicola ,piccola pianta insettivora). Sotto di te il vuoto da dove sei salito e di fronte le splendide tre Cime di Lavaredo, che viste da dietro sono ancora più belle.
Riparto, devo riagguantare gli altri che sono più avanti di me (non perchè io mi sono fermato, ma perchè sono più forti) li raggiungo sul passo vicino alle tre Cime (loro si sono fermati) dove abbiamo anche trovato due muri di neve alti due metri ( vedi foto), e nell’occasione ne approfitto e ne mangio un po’ per bagnarmi la gola. Anche dall’altra parte delle cime lo spettacolo continua con un susseguirsi di meravigliosi panorami, sembra di essere in paradiso. Ora scendiamo giù fino a una malga attraversando un altro fiumiciattolo dove approfitto dell’occasione anche per bere acqua limpida e fresca, poi di nuovo su verso un altro passo da dove si scenderà lungo una discesa ripida, stretta tutta a zigzag, piccoli rettilinei e continui tornanti…accelera frena accelera frena…occhio ad affrontarla bene,può essere insidiosa soprattutto se il fondo è bagnato,e così via fino a raggiungere la strada che va a Misurina.
Qui si attraversano prati e boschi (non si usa la strada) e con altri strappi in salita e discesine si arriva al lago di Misurina e costeggiandolo dal lato del bosco arriviamo sotto la seggiovia.
Qui finisce la prova del percorso: 34/35 km circa D+2700 di dislivello in poco più di 7 ore.
Sono stanco morto e penso:rimangono ancora 18 km per terminare il percorso della gara ultratrail,e meno di 3 ore per farli…!!!!!
Un pensiero mi frulla in mente, mi sa che in dieci ore io non lo terminerò, ora capisco (campionato italiano)…500 iscritti (numero chiuso): perché è un percorso molto duro, e dei 20 compagni che c’erano con me in questa avventura mi rendo conto di essere il meno forte, e mi arriveranno davanti.
Qui non mi rimane altro che cercare di mettercela tutta il giorno della gara e finirla in tempo massimo cercando almeno di piazzarmi 499esimo, 1 dico 1 più lento di me ci sarà….o no!

P.S. alcuni la domenica mattina dopo hanno fatto anche i 18 km che rimanevano del percorso gara, e hanno detto che sono meno duri: subito una nuova salita , poi tanti sali e scendi poi una buona discesa finale che non guasta.
Questo mi ha rincuorato un po’, ma sarà una prova molto difficile, un in bocca al lupo a tutti quelli che vi parteciperanno….ne avete bisogno, io per primo.

Cenci Maurizio

Guardate le foto, non vi diranno quanto e dura, non vi diranno quanto e bella ma vi daranno almeno una piccola idea.

Foto che sono di :

Simone Brogioni, Francesco (checo), Riccardo (riczac), Matteo (teomat).

p.s. si salvi chi puoooooooooooo………

per vedere le foto : fotografi: simone, francesco,riccardo, matteo.

http://picasaweb.google.it/2micetto/UltratrailLavaredo2008