Powered by TripAdvisor
grazie... un pò lunghino dovrei ridurlo... tu hai un link di qualcosa di simile su di te ?
CORRERE SEMPRE, CAMMINARE SE INDISPENSABILE, STRISCIARE SE NECCESSARIO, MOLLARE..! MAIII... correre dentro alla natura, è come immergersi in un mondo tutto nuovo ogni volta, paesaggi, color,i profumi, emozioni sempre diversi e uniche.



Ore 8 del mattino, tre toscani Cristina Elisabetta Simone e tre emiliani Maurizio Gaetano Annarosa più
la fotografa di fiducia Teida, dopo 12 ore di purgatorio a 10mila metri di
altezza, atterriamo in quel luogo che poi scopriremo essere il Paradiso vero e
proprio, e non una imitazione. Spiagge e anfratti che superano qualsiasi
superlativo, paesaggi di una natura
incontaminata talmente varia e speciale
che sembra uscita da un libro di favole che rimarranno indelebilmente nella tua
memoria, un’avventura da gustarsi passo dopo passo lungo tutto il tragitto di
gara. Proprio cosi … perché siamo giunti qui per una gara nuova e diversa dal
solito… subito ci si accorge che tutta l’isola è un’unica macchia verde, tantissimi alberi giganteschi in ogni
direzione tu guardassi, tante riserve naturali, golfi gole cascate piantagioni
di svariate colture lunghe km, pinete e
boschi lungomare infiniti e le famose terre dai 7 colori così affascinanti.
Animali particolari, uno su tutti le famose tartarughe ultracentenarie, che
raggiungono anche i 150 kg, e mi fermo qui nel raccontarvi dell’isola, tanto è
impossibile fare entrare tutto in poche righe. Ora che ho dato una breve
descrizione di dove eravamo, chiudo con
il raccontarvi la gara: 3 i percorsi,
80-35-15 km, in due faremo gli
80, gli altri quattro si cimenteranno nella sorella minore di 35, nessuno sul
percorso dei 15 km ,nemmeno la Teida, che lasciamo negli ultimi
8 km della gara, peccato che non si sia potuta fare gli 80 km,
altrimenti ora avremmo il paradiso fotografato in ogni suo aspetto. Una delle tre corse più belle mai fatte, e se
consideriamo la varietà dei paesaggi
che cambiavano continuamente, il
più bello in assoluto. Con i miei 80 km partiamo alle 5 del mattino col buio
pesto, e non potendovi raccontare km per km una gara cosi lunga, farò solo un elenco di alcune cose che ho
visto che mi hanno emozionato. Salite
mozzafiato, scorci di montagne a forma di cono sull’ oceano e sulle grandi onde
che si infrangevano contro la barriera corallina, attraversamento di varie
distese di piantagioni (di ananas, canna
da zucchero,i vaniglia e tè), autentiche foreste di palme e coltivazioni di un
strano frutto che assomiglia a una piccola mela, in alcuni tratti ti sembrava
di essere in Amazzonia sperduto in foreste infinite fitte e afose, di cui non vedevi mai la fine. Alcuni
graziosi laghetti, attraversamento di
una diga e almeno una dozzina di guadi di ruscelli dove spesso l’acqua ti arrivava alle caviglie.
Se escludiamo le zebre e gli elefanti, ho incontrato un po’ di tutto, andando
in ordine d’incontro, nel tratto
iniziale notturno mi sono imbattuto in una tartaruga gigante di almeno 80 kg
che attraversava il sentiero che stavo percorrendo, un’emozione mai vissuta.
Più avanti, dopo che ormai il sole era arrivato alto in cielo, mentre ero in
compagnia di altri due concorrenti, un branco di almeno un centinaio di cervi è
passato al massimo a 20 metri da noi,( qui assieme allo stupore, anche un po’
di paura, se avessero girato verso di noi …?) Più avanti sentii un rumore strano, una specie di rimbombo,
credevo fossero le onde dell’oceano poco lontano , invece poi ho saputo che
erano i ruggiti dei leoni che si trovavano nella riserva naturale che stavamo attraversando
… se lo sapevo correvo più forte hahaaa … Più avanti un gruppo di 9 ricci che scavavano
di tutta lena, e dopo 14 ore di gara, quando il sole era già tramontato e il
faretto sulla mia testa ha ricominciato ad illuminare i tratti del percorso che
avrei dovuto calpestare, nel buio più pesto di un lunghissimo sentiero
boschivo, ho intravisto prima un cinghiale, (qui ho fatto prestissimo a
raggiungere il concorrente che mi precedeva di pochissimo) e poi nello stesso
tratto di boscaglia sono stato sorvolato sulla testa da due volpi volanti
(pipistrelli giganti) li ho riconosciuti per la loro colorazione e la loro
apertura alare,poiché li avevo visti due giorni prima in una delle riserve
naturali visitate; da li a poco siamo usciti per tuffarci negli ultimi 5 km tutti in mezzo a
altissime piantagioni di canne da zucchero. Raccontata cosi con solo piccoli
episodi, so di non rendere onore alla bellezza dell’isola, perché i paesaggi
sono veramente da vivere, da guardare e da calpestare per capire e gustarli. Non
era cosi facile visitarli, il caldo quando eri avvolto dalle foreste era afoso, le due salite minori
leggere, ma le altre due salite, di cui
la prima di 2 km, devastanti spacca gambe e ginocchia, per mia colpa avendo
dimenticato i bastoncini in hotel (a me ha rotto la schiena),e la seconda, dopo
60 km, era di 4 km che non finivano mai, mi
mancava fiato e gambe tanta fatica
e tanto sudore, e qui mi fermo, il resto lo lascio alla vostra
immaginazione.